Natale: festa o tradizione?
È il 20 Dicembre. La campanella dell'ultimo giorno di scuola sta per suonare. Il professore guarda un'ultima volta l'orologio prima di pronunciare la tanto attesa frase " bene,potete andare, godetevi le vacanze senza dimenticare i compiti per casa." Da lì in poi, conto alla rovescia per il 25. I giochi, le carte, le grandi abbuffate. L'albero,il presepe( fatto anche prima del 20) con i singoli personaggi acquistati e ben custoditi a San Gregorio Armeno, il luogo più importante di Napoli, e del mondo. Le letterine da scrivere, i parenti da invitare e soprattutto, i doni. Cosa regalare e, per chi ancora bambino, cosa chiedere al famoso Babbo Natale. Senza dimenticare il 24 sera, la vigilia, la serata ufficiale di apertura. Le ore passate fuori dalla finestra di casa, nonostante il freddo, ad attendere l'arrivo del "capitano" con il cappello rosso e la sua grande slitta munita di renne parlanti.
Ecco,se penso al Natale, per me rappresenta tutto questo. Almeno nel senso pratico del termine. Ma se dovessi invece descriverlo a livello emotivo,profondo? Cosa rappresenta per me? E cosa può voler dire a livello mondiale? Sfarzo, lusso, vacanza? Festa o semplice tradizione?
Ed il Natale di oggi è uguale a quello di ieri? Abbiamo guadagnato o perso qualcosa? Queste sono le domande che mi pongo ormai da qualche anno ( ispiratemi dall'osservazione della generazione attuale, dei giovani, paragonata a quella della mia infanzia), e alle quali stasera ho deciso di dare forma scritta. Più che dare una risposta definitiva (risulterei troppo presuntuoso ed egocentrico se lo facessi), posso solo provare a condividere, come spesso la mia professione di umile scrittore mi porta a fare. Anche emettere giudizi sarebbe troppo. Condivisione di una sola parola: amore. Anzi due. Amore e fede. A prescindere dall'epoca ( si può dire che una volta si guardava più alle tradizioni, e che oggi questa cosa si sia un po' persa, spesso si utilizzano quelle settimane per fare una vacanza e basta), penso che sia opportuno e fondamentale, vitale,ricordarsi di amare( famiglia, amici, compagni,noi stessi) e di avere fede(in Dio,nella vita, nei propri sogni). Senza giudicare chi lo vive qua o là. Trascorrerlo partendo da questi principi.
Il 25 Dicembre è qui per ricordarci chi siamo, cosa ci può davvero rendere felici. Ossia ringraziare Dio per essere nati, perdonare e perdonarci. Aprire il cuore al nostro prossimo, aiutare chi si trova in difficoltà. Ognuno a suo modo.
Vivere la vita, il presente, non il passato,perché il tempo corre,e oggi è già ieri. Rispettare e rispettarvi. Migliorare e crescere come esseri umani, magari partendo proprio dal Natale. Questa,secondo me, è la vera vittoria. Per un mondo migliore.
Buona Natale amici lettori,a tutti voi.